Non esultate.. non è stato ancora scovato davvero ma è in un angolo... pare tra i 124 e i 126 GeV.
Tutti i dati da cui si evince che la particella di @io sia collocata nella regione compresa fra 124 e 126 miliardi di elettronvolt (GeV) avvalorano la previsione del 1979, fatta dai fisici italiani Luciano Maiani, Giorgio Parisi, Roberto Petronzio e Nicola Cabibbo.
«Sono risultati straordinari, anche se c’è ancora molto da fare», ha detto oggi il direttore generale del Cern Rolf Heuer, rivolto ad un pubblico numerosissimo. Oltre 100 i giornalisti presenti, provenienti da tutto il mondo. L’attesa era grandissima e, anche se i toni erano pacati, l’entusiasmo era tangibile come l’emozione. Ma allora il bosone di Higgs esiste o no? La risposta non c’è ancora, ma «ormai il laghetto in cui può nuotare questa particella è talmente piccolo che in pochi mesi riusciremo a prosciugarlo tutto. Già cominciamo a vedere coda e pinne del bosone», ha detto il direttore scientifico del Cern Sergio Bertolucci.
Al momento il fatto che il bosone di Higgs si trovi in una zona di energia intorno a 125 GeV indica che questa particella potrebbe essere molto più leggera del previsto. Se da un lato la sua scoperta andrà a completare la teoria di riferimento della fisica contemporanea, chiamata Modello Standard, dall’ altro il fatto che sia così leggera stride con la teoria stessa, secondo la quale dovrebbe avere una massa maggiore. L’attesa è quindi che il Modello Standard sia destinato ad andare in pezzi. «Potrebbe non essere l’incognita che ci aspettavamo di vedere, così come potrebbero invece esistere più bosoni di Higgs», ha osservato Bertolucci.
Durante il seminario al Cern, i fisici di Atlas e Cms, i due piu' importanti esperimenti in corso nel Large Hadron Collider (Lhc), l'acceleratore di particelle che corre per 27 km sotto l'istituto di ricerca di Ginevra, hanno presentato infatti lo stato della ricerca del bosone di Higgs secondo il Modello Standard delle particelle elementari. "I risultati dei due esperimenti sono basati sull'analisi di una quantita' di dati molto piu' consistente di quella presentata alle conferenze estive, una mole tale -afferma il Cern- da segnare un deciso passo avanti nella ricerca del bosone di Higgs, ma non sufficiente a permettere di fare affermazioni conclusive sull'esistenza o non esistenza dell'elusivo Higgs". La conclusione principale tratta dagli scienziati e' che, "se esiste, il bosone di Higgs secondo il Modello Standard ha una massa inclusa con maggiore probabilita' nell'intervallo 116-130 GeV per l'esperimento Atlas e 115-127 GeV per Cms" sottolineano gli scienziati del Cern. Entrambi gli esperimenti hanno dunque osservato in questa regione di massa "segnali indicativi, ma non ancora sufficientemente forti da permettere la rivendicazione di una scoperta".
mappik